Parte settima
Ricordo quella conversazione nel mezzo della notte, una delle tante notti assieme. Quanto mi disse fu una rivelazione sconcertante, dopo alcune ore da quando mi aveva confessato che aveva dubbi sull’esistenza dell’amore, e sarcasticamente aveva annunciato la sua incapacità di amare.
Pensai che il suo problema maggiore era di non aver mai trovato un uomo capace a trasmettere i sentimenti d’amore e far nascere in lei una passione duratura.
Molte volte, avviene allorché una donna è troppo bella. Fa nascere nell’uomo pensieri di cupidigie carnali, l’istinto primordiali di possedere la donna con la forza, brutalmente volendo il suo corpo. Quindi è impossibile l’unione spirituale degli animi, e creare la purità dell’amore sincero.
Altre volte è colpa della donna avida, che conoscendo di essere bella ed ammirata, vuole che l’uomo la compri a prezzo d’oro.
Ma questo non era certamente il caso di Francisca. Capivo che i suoi desideri erano sinceri e voleva amare per amore. Era pure indipendente sul lato finanziario, quindi libera nella scelta dell’uomo con cui aver sesso.
Soffriva nel sentirsi ostracizzata dall’egoismo di coloro che volevano unicamente il suo corpo senza donarle carezze, baci e parole dolci.
Perciò Francisca aveva inconsciamente creato la sua corazza di difesa, chiudendosi in se stessa, combattiva contro i costumi atavici e rifiutando quelle leggi tipicamente maschili di sopruso verso le donne.
Inoltre vi era un secondo gruppo di uomini che pur desiderandola non erano migliori degli altri. I molti che venivano da paesi europei, arabi, o asiatici, e che vedendola sola, bella, attraente, desideravano il suo corpo, in gioie fittizie e di breve durata, forse una sola notte di amplessi, per godere il suo corpo giovane e bello. Erano uomini che non avevano tempo da perdere. Turisti e uomini di affari, con il desiderio di assaporare il suo corpo e poi gettarla al più presto, perché nell’indomani sarebbero ritornati alle loro case tra le braccia delle loro mogli.
Compresi che quello era il suo dilemma e capii i suoi timori, e perciò il naturale rifiuto di voler credere all’esistenza dell’amore. Desideravo poterle donare un po` di felicità ed affetto e far così nascere il lei un sorriso di gioia, attimi di felicità, che le erano stati negati prima. Volevo che comprendesse che si, l’amore è possibile. Doveva conoscere il piacere che un uomo può trasmettere e capaci di entrare in lei, l’amare liberamente, l’amore che libera dagli affanni, e dai tormenti e che la rendevano schiava. Doveva imparare a lasciare libero il pensiero, per ricuperare la spiritualità e la leggerezza d’animo. Solamente in quel modo, sentendosi leggera e libera nel suo intimo, avrebbe potuto ascoltare il nuovo amore, trasportata dal vento del desiderio, e vagare alta nel cielo, piena di felicita`, assieme ad un compagno fedele nella vita, capace di guidarla, comprendendola e donandole affetto, e capace di darle un bacio d’amore al momento giusto. Solamente così, Francisca, avrebbe imparato ad apprezzare il vero amore, donatole da un uomo considerato che sapesse infondere in lei la tenerezza e la spiritualità di cui aveva bisogno.
Solamente cosi, Francisca avrebbe compreso il soffice tepore dell’essere amata, che è altrettanto necessario quanto lo è il calore del sole che genera la gioia di vivere.
A quel momento compresi il mio bisogno di lei, ed assieme creare il miracolo di un nuovo amore. Sentii di essere diverso. Il mio cuore pulsava ora rapidamente. Cercavo pensieri e parole d’amore nuove per dirle il mio stato d’animo. Erano desideri assopiti da troppo a lungo. Ma speravo ugualmente nel miracolo dell’amore assieme a lei.
Il tempo per noi era limitato e purtroppo presto avremmo dovuto separarsi. Ma sarebbe stata unicamente la separazione dei nostri corpi, perché sapevo che i nostri animi sarebbero rimasti uniti a lungo. Poi in noi sarebbe rimasto il ricordo, Forse a volte assopito, ma con il ritornare del pensiero a quei giorni trascorsi assieme, la gioia sarebbe rinata addolcendo nuovamente il nostro animo.
E così venne il giorno della nostra separazione. Fu penoso lasciarla. Ma il destino umano è pur sempre stato scritto sin dal giorno della nostra nascita, e inconsciamente accettiamo la nostra sorte.
Nella vita di ognuno di noi i ricordi sono molti, a volte dolci ed altre tristi. Questo fa` pure parte della vita umana. Viene spesso da pensare che i piaceri sono sempre troppo pochi mentre le sofferenze sono sempre troppe.
Mai sarà possibile cambiare quanto è avvenuto nel passato, sebbene sappiamo che se fosse oggi si agirebbe in modo differente.
Così la mia vita avventurosa mi condusse in terre differenti e lontane.
Venni a contatto con altri popoli, vidi altri luoghi. In quel modo persi tutti i contatti con Francisca. La nostra corrispondenza cessò. Mi auguro che ora, nella sua maturità conosca la saggezza insegnatole dalla vita, ed abbia la sua famiglia. Spero che si senta felice.
Come oggi posso dire che fui felice di averla incontrata e di avere trascorso assieme a lei giorni indimenticabili di felicità ed amore. Oggi, dopo tanti anni da quei giorni passati, sento ancora desiderio di lei. La penso ancora come l’adorabile Venere Ambrata. So` che ha creato una nicchia nel mio cuore, so` che è in me e mai la potrò scordare. Di tanto in tanto guarderò le sue foto, risentirò da quel “casset” la sua voce e riudirò con piacere le sue parole d’amore che mi disse allora. In questo modo sarò nuovamente assieme a lei. Sarò felice nel ricordo di quei giorni passati assieme, dei suoi baci ardenti e del suo corpo divino. La rivedrò con il mio pensiero ed in quel modo rivivrò nuovamente con la mia Venere, che amai in tempi lontani in quella piantagione di caffè in Java. In questo modo il suo ricordo ed il suo amore rimarranno imperituri in me, vividi e reali. Penso che molte volte la separazione dei corpi crea un amore più sublime e duraturo di quanto lo possa essere una lunga vita vissuta assieme, perché` mai potrà essere contaminato da screzi, e liti. Riterrà quindi tutta la purezza e fragranza di un splendido sogno.
FINE