A Man Called Thomas
PARTE UNO

Era un magnifico giorno di primavera e Dolores, quando era libera dagli impegni di lavoro, usava, in giornate come questa, vagare in quella città, ancor nuova per lei, alla ricerca di luoghi capaci di offrire cose nuove. Dolores aveva una particolare predilezione per la parte della città che si riversava sulla magnifica baia di Sydney. L’atmosfera del luogo era rilassante e si sentiva liberata dalle costrizioni, impostale dalla vita abituale e, rimirare con piacere i molti yachts che con leggerezza gareggiavano superbamente sulle increspature delle onde. Quel giorno, vide pure, ormeggiata al molo di Woolloommooloo, la “Sky Princess”, un’imponente nave di crociera. Fu quella visione che diede via ai suoi sogni, desiderando di visitare le innumerevoli isole che quella nave avrebbe incontrato sulla rotta del Pacifico, disseminate lungo la via, come gemme preziose.
Quel giorno Dolores si unì ad un gruppo turistico, che da Circular Quai si stava inoltrando verso la base del ponte e che è chiamato “The Rocks”. Udì la guida turistica dire che questa è la più vecchia parte di Sydney, che ancora preserva cimeli del suo passato e dove i fatti storici del luogo risalgono nel tempo sino al giorno in cui “The First Fleet” giunta dall’Inghilterra, gettò le ancore nella baia sottostante e prese possesso dell’intero continente creando così una nuova colonia Brittanica. Quel luogo fu chiamato sin da quei giorni remoti “The Rocks”, a causa delle rocce di arenaria che affioravano sopra del luogo.
Per Dolores fu istintivo di fare un confronto del modo in cui appariva oggi quella parte della baia, con alcuni acquarelli dei tempi passati che recentemente aveva visto esibiti nelle sale della galleria d’arte della città. Erano trascorsi duecento anni da quei giorni iniziali di storia che certamente avevano cambiato il volto del luogo che negli acquerelli di allora appariva un luogo alquanto squallido. In quei giorni la vita era promiscua e il rione era sovrappopolato, con le casupole unite da maleodoranti viuzze senza alcun selciato e che presentavano al centro di esse un canale aperto, entro il quale scorrevano le maleodoranti acque delle latrine. Dolores leggeva queste informazioni sulla guida del luogo, che aveva comprato, e leggendo, seppe che il luogo, sin da quei primi giorni ebbe un ruolo importante nella storia della città e, ben presto divenne riconosciuto come il centro delle attività marittime e commerciali di Sydney. Magazzini erano ovunque e occupavano la maggior parte del luogo, nel quale prolificava la vita di convitti, ufficiali marittimi, balenieri, marinai, e nello stesso tempo non mancavano gangs di rapinatori. Dolores, da quelle note informative del passato, imparò pure che fu qui dove furono aperte le prime locande e le bettole ma con ancor più ilare sorpresa trovò che fu in questo luogo dove vennero aperti i primi postriboli cittadini.
Con il suo innato umore, Dolores visualizzò di quale potesse essere la vita di allora di una prostituta, e le molte opportunità che avrebbe incontrato in offerte di matrimonio, considerando che in quei giorni, quando la colonia iniziò la sua esistenza, gli uomini, di gran lungo superavano il numero di donne.
Leggendo oltre, Dolores imparò che solamente alla metà del 19.mo secolo la gente locale incominciò ad apprezzare la bellezza del luogo e incominciarono a costruire quelle maestose case di pietra di ben tre piani in altezza.
Ma nonostante ciò, si trovava ancora in quei giorni, nel retro di quelle parvenze di decoro e grandezza, luoghi infimi ripieni del putridume della vita meschina dei molti, popolata da criminali, attivi nel derubare i passanti delle loro borse di denaro, e prendendo ostaggi in compenso di larghe remunerazioni, che creavano timore all’intorno della popolazione per bene.
Quella fu la maggior causa di rimuovere gli affari marittimi a Circular Quay, una località vicina sulla baia.
The Rocks in quei giorni raggiunsero il punto più basso della vita sociale del luogo, e lo fu sino all’inizio del 20th secolo, quando scaturì una plaga di febbre bubbonica, che condusse alla demolizione dei ghetti locali, posti più infimi nel rione e il luogo venne praticamente abbandonato dai molti. Fu molto più tardi, quando ebbe inizio la costruzione del nuovo ponte attraverso la baia, the Hurbour Bridge, che la vita ritornò in quel luogo, rivitalizzando una volta ancora la vita nel distretto. Fu durante gli ultimi quarant’anni del ventesimo secolo che The Rock divenne nuovamente popolare come un’attrazione turistica.
Dolores era affascinata nell’apprendere questi fatti storici del luogo in cui si trovava. Si guardò all’intorno per riconoscere quei cimeli del passato, che ora per la creatività di un architetto visionario, avevano ridato una nuova dimensione al luogo. Quel luogo ora, usando quei vecchi magazzini in mattoni, era stato trasformato entro un supermercato che attirava molti turisti offrendo loro quelle facilità richieste ai tempi moderni. Il luogo era risplendente con ancora quelle vecchie viuzze pavimentate a sassi e i suoi originali palazzi in stile coloniale in pietra. i pochi magazzini dell’epoca, che erano sul luogo erano raggruppati attorno una lunga e stretta piazza che era ora luogo di vendita di innumerevoli negozi si “Art and Craft” che vendevano come souvenir repliche di lavori artigianali del secolo passato. Al pianterreno di questo ridimensionato anfiteatro del nuovo mercato erano caffè e ristoranti che offrivano al visitatore confortevoli tavoli, affacciantesi sulla piazza, in modo da godere, mentre erano seduti sorseggiando una bibita, la panoramica locale e uno scorcio di Circular Quay, che si trovava appena al di sotto.
Dolores si sedette a uno di quei tavoli, ammirando quella visione della passata era. Questa era il luogo che più di tutti rifletteva la vita passata dei primi colonizzatori, quella che aveva mantenuto il vecchio aspetto dei giorni importanti durante il periodo della colonia Australiana.
Qualcuno può dare un’alzata di spalle pensando che duecento anni di storia sono ben pochi per tenere in considerazione. Questo può anche essere vero per i paesi Europei, ma per l’Australia questo è il più che si può avere. Prima di ciò esisteva unicamente il periodo della civilizzazione della pietra vissuto dall’Aborigeno locale, che poveramente avevano documentato la storia della loro vita passata con alcuni primitivi disegni e graffiti lasciataci sui muri di caverne che sono sperdute negli assolati deserti all’interno di questo vasto continente.
Da qui Dolores aveva pure modo di ammirare il lavoro erculeo che si intravvedeva lungo la baia per creare questa immensa metropoli che oggi è vanto come una delle più belle del mondo, con monumenti che rimarranno testimonianza in secoli a venire della temerarietà di questo nuovo popolo. Tipica tra queste testimonianze sono le immense conchiglie che formano l’Opera House che nasce e ingigantisce dalle acque blue della sua baia.
La citta offre un clima mite e invitante per la popolazione che predilige una vita all’aperto offerta dalla natura e lo splendore naturale delle acque marine della sua baia superba.
Dolores, come per suo consueto aveva con sé un largo quaderno da disegni, e ora rapidamente con tratti decisi di matita, faceva nascere la riproduzione della piazza e di quelle costruzioni che erano in fronte a lei. Quella era la sua passione prediletta che accarezzava sin dai tempi lontani della scuola, e era certa che il suo lavoro come dilettante aveva un certo valore artistico. Nei suoi desideri futuri, nella sua nuova vita ritornando in Brasile era di dar sfogo al disegno e imparare le cose basilari dell’acquarello e svilupparlo entro una pittura più professionale.
“Non si muova. La luce è ideale.” Dolores udì una voce di commando diretta a lei.