Mayan City Discovered in Guatemala’s Jungle

Incredibile, Una Metropoli Maya scoperta nella foresta del Guatemala

E` dallo scorso febbraio che i tam-tam rullano e la notizia sui tamburi archeologici si va spargendo ai quattro angoli del globo e finalmente oggi è giunta pure a me. Cosa mai è successo?  E` venuta alla luce un’immensa città Maya nascosta sotto la fitta foresta del Guatemala.

L’archeologia si sta pure modernizzando, non si usano più pale e picconi per lo sterro, e neppure è necessario il gentile uso di un pennello per non danneggiare l’oggetto trovato in questo luogo precolombiano, che da molti secoli è rimasto ricoperto di fitta vegetazione.

Bensì oggi per i primi ritrovamenti si usa l’esplorazione area e la ricerca viene effettuata con tecnologia Laser chiamata LIDAR. Con questo metodo il terreno viene sondato dal cielo e la visione della fitta foresta viene esclusa, per poi poter rilevare tutto quanto si innalza al di sopra del suolo sottostante e viene riprodotto in forma tridimensionale sul computar, facendo in questo modo apparire in rilievo tutte le costruzioni che ancora esistono sul luogo. Per comprendere meglio osservate queste fotografie che allego.

Questa è stato il più grande rilevamento LIDAR fatto sinora. E` stata presa in considerazione un vasto territorio sottostante di ben oltre 2100 chilometri quadrati, e questo lavoro di scoperta è una cooperazione tra il governo del Guatemala assistito da esperti degli Stati Uniti.

I risultati ottenuti sono straordinari. E gli archeologi hanno potuto ritrovare i resti del più massivo agglomerato di vita Maya rimasto sepolto per una decina di secoli sotto la lussureggiante foresta tropicale. Questo lavoro ha dato la possibilità agli studiosi di comprendere meglio la vita passata del popolo Maya.

Questo ritrovamento riflette la vita quando la Civilizzazione Maya era al culmine della sua grandezza, circa 1500 anni or sono sopra un territorio vasto all’incirca il doppio di quanto sia l’Inghilterra e avente una popolazione che si poteva aggirare tre volte quanto originalmente prevista, e calcolato tra i 10 ai 15 milioni di abitanti,  dove la maggioranza viveva nel modo più servile in circa 60.000 abitazioni, simili a quelle usate tuttora dagli Indios locali, costruite in un relativo semplice sistema di pali in legno di 5-7 centimetri in diametro, posti l’uno accanto l’altro verticalmente e sopportanti un tetto di paglia.

Tra i ritrovamenti di rilievo nella citta appaiono costruzioni a forma di piramide e dell’altezza di sette piani.

Gli archeologi furono sorpresi nel trovare in queste città, un fitto sistema difensivo per proteggerla da attacchi nemici, e da un avanzato sistema stradale che zigzagava sopra il vasto territorio, questo fa supporre che esistesse uno sviluppato commercio con città limitrofe.

A queste notizie che sono apparse in diversi quotidiani, aggiungo ora il mio pensiero.

Sarà mai possibile che questo immenso patrimonio culturale possa un giorno essere portato alla luce del sole e sia meta di appassionati visitatori desiderosi di ammirare e fare il paragone con altre città Maya che ben conosciamo?

La solitudine e lontananza posta dalla fitta foresta tropicale del Guatemala, penso sia un ostacolo insormontabile, almeno per le possibilità odierne a disposizione localmente e il solo tempo necessario per gli scavi e ritrovamento i quei templi e piramidi lo rende quasi proibitivo. Il Guatemala è un paese povero di risorse e altri paesi hanno problemi differenti.

Comunque è un piacere ugualmente che questi risultati, ottenuti da moderni studiosi, confermino che i Maya abbino vissuto e creato cose di valore in un tempo remoto.

Published by carlogabbiwriter

Italian born, and living in Australia. I'm writing for the past 15 years in both Italian and English language. I pubblished my first book in USA and it's available with Amazon. I also wrote several long stories which are grouped under the name "A song of Love" and several other works available in my blog in Rosso Venexiano.

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